Previste procedure più veloci per qualificare gli scarti di cantieri come sottoprodotti e non come rifiuti

Dopo mesi di silenzio si torna a parlare di terre e rocce da scavo; il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, infatti, ha approvato in esame definitivo il nuovo regolamento che semplifica la disciplina di gestione dei materiali estratti durante la realizzazione di opere edili e infrastrutture.  Terre e rocce da scavo: il campo d’applicazione

Il nuovo provvedimento (a modifica di quello approvato lo scorso luglio) riunisce in un testo unico le disposizioni che disciplinano la gestione e l’utilizzo delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti provenienti da cantieri, il deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo, l’utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti, la gestione delle terre e rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica.

Le novità

Il nuovo decreto sulle terre da scavo prevede la semplificazione delle procedure e i termini
E’ prevista la definizione delle condizioni di utilizzo  all’interno del sito oggetto di bonifica

Rafforzamento del sistema dei controlli e la salvaguardia della disciplina previgente per i progetti o i piani di utilizzo approvati secondo le vecchie norme.